Alle porte del Tempio: Chiara Navarro De la Vega Baronessa di Roccadarce

La notte con le sue tenebre era scesa sulla fredda terra ricoprendo nell'oscurità la pianura circostante e le case limitrofe.
Il tempio era illuminato da fiaccole che spuntavano dalla pietra viva e redeva quella struttura una roccaforte inespugnabile.

La carrozza si fermò e lo scalpitio sonante degli zoccoli dei cavalli annunciano la fine della corsa, Khyra aprì la porta e scese dalla stessa avvolgendosi nel suo nero mantello per proteggersi da quella fredda sera che gelava la sua pelle e riscaldava il suo animo freddo.

Si avvicinò alle guardie che con un gesto simultaneo incrociarono le lance davanti alla ragazza, Ella li guardò fissi negli occhi con il suo sguardo gelido, scoprì leggermente il volto per proferire

"Sono Chiara Navarro De la Vega, Baronessa di Roccadarce e Figlia della Principessa Sabrinaangelini e del Cavaliere Senatore Fabry70smu, alzate quelle lance prima che con la mia spada ne faccia fuscelli da ardere!"

Gli uomini tentennarono a quell'esposizione inaspettata ma nel volto di Khyra erano ben definiti i lineamenti della madre, uno di loro chiese di attendere che l'annunciassero quando la ragazza con una mano iniziò ad accarezzare la sua spada e a sorridere loro con asprezza...




Khyra

Da lontano fabry vide un trabusto alle porte del tempio e decise di andare a verificare cosa stesse succedendo riconobbe subito la chioma della figlia e i suoi atteggiamenti, che dire era adorabile come sempre.
Diede un ordine deciso alle guardie....

Fermi e non muovete un dito contro mia figlia, fratelli vi prego di pazientare ma il sangue di mia figlia bolle ma non permetterei a nessuno al mondo di toccarla.

Corse fuori ad abbracciarla e la condusse all'interno del tempio cercando subito qualcosa di caldo per farla riscaldare.

Si avvicinò in lontananza una sagoma, l'andatura era inconfondibile quando la sua voce fugò ogni dubbio

Fermi e non muovete un dito contro mia figlia, fratelli viprego di pazientare ma il sangue di mia figlia bolle ma non permettereia nessuno al mondo di toccarla.

le lance si aprirono all'ordine del Cavaliere e Khyra le superò per chiudersi in un abbraccio con l'amato padre...

"Padre mio... mia vita...mio cuore...mia anima, sono felice di rivedervi dopo così tanto tempo.
La distanza ci lima l'animo affinandone le difese che fragili come cristallo cedono agli incontri così desiderati...padre mio permettetemi di abbracciarvi ancora..."

Ancora un abbraccio, un vano ed utopico simbolo di affetto che cercava di ridurre il tempo che impetuoso ed indissolubile li aveva visti lontani l'uno dall'altra...

I due dopo aver consumato una calda tisana si recarono verso la chiesa ove era in atto la cerimonia.




Khyra

felice di avere a fianco sua figlia, dopo essersi riscaldati a vicenda, si recarono verso la chiesa dove si stava svolgendo la cerimonia di riconoscimento del nuovo PSM e di tutta la Gran Loggia.

Su su figlia che se no perdiamo la benedizione