L'arrivo di Padre Eckart da Padova

Il dovere di un prete Padre Eckart lo mostrava anche nelle abitudini... Il privato a fine giornata! Ogni luce del giorno era per la Comunità, ogni momento vivo della giornata per gli impegni ecclesiastici e quelli accademici. Per ultimo, e solo al calar dell'ombra maggiore, un pensiero per i figli e per la famiglia, uno sguardo alla corrispondenza.
Il plico di lettere giaceva su una scrivania a Padova... accanto agli amati libri. Tra tutte, quel giorno, ne spiccava una, per forma, per i sigilli che arrecava, un poco... per la raffinatezza.

Quella carta ricordava terre d'Oriente... era filigranata... sensibile al fuoco della candela: "Pergamo... ahi lontana!!" pensò il Padre mentre osservava quella singolarità.

La giornata prometteva, nel suo ultimo bagliore, qualcosa di insolito, preannunciando l'avventura, una storia trascritta quasi con cedro simpatico, nascosta e presente, esoterica, in nuce vagante di una tradizione sotterranea e sacra, dai più considerata morente.... morente considerata dagli stolti dormienti uomini dell'apparenza.

Padre Eckart osservò l'incartamento, che di suo esalava oli sacri, di antica leggenda, di rimando diretto a fonti, alla virtù.

Ristette dunque... il pensiero un poco in gola! Un rito persino l'estrazione del contenuto... un rito lento e gravido di riflessioni: il peso della storia!

Lesse...

Citazione :

Noi Fleresio
in qualità di Gran Cancelliere dell'Ordine Templare annunciamo che
il dì 8 Novembre 1458 A.D.
In onore del Tempio rifondato e della nomina della
Nuova Principessa Sovrana Maestra Sabrinaangelini
sarà istituita una Santa Messa.

Serio il volto del Padre a quelle parole! Perchè proprio a me? la domanda implicita!!!

La istoria granda aveva sfiorato la vita di quell'uomo in passato... ma ora i tempi non erano più quelli! Perchè proprio a me? era dunque la domanda....

Indagine di ricordi... del fratello Romualdo.... quuanta sofferenza in lui, un giorno di tanti, nel vederlo uscire dalle esequie funebri dell'amato primogenito, Sirgordonbridge, con in mano una ciocca di capelli biondi, e la tonsura sulla sua testa!

E ancora... dell'amatissimo Vittorioveneto, nipote non più per sangue, di cui ancora conservava le epistole, le domande in esse contenute, e la sfuggita, talvolta, confidenza, di lunghi viaggi, di mondi di seta, di luccichii bizantini, di neoplatonismi, di esperienze di passi accanto ai cocci di Temistocle.

Due immagini... due fili fin troppo spezzati ed esili... per capire quel mondo dietro alle spalle di quegli uomini gentili nel loro mistero.

Perchè proprio a me? Era la ridondante domanda... a Padova... e lungo un intricato cammino in selve simboliche, e all'arrivo, presso una Sacra Porta.

Perchè ad un uomo come me questo invito?

Bussò, ancora con questa domanda in cuore, sperando di risolvere l'inghippo, già a quell'uscio.. per accedere, o per rivoltarsi indietro.

Dafne stava sbrigando le sue solite faccende, che in questo periodo con l'imminente cerimonia in onore della Principessa erano aumentate, quando ad un tratto sentì bussare alla posrta della sala. Lasciò in sospeso tutto ciò che stava facendo e andò ad aprire. Vide un uomo, e sicuramente era un uomo di Chiesa dagli abiti che indossava, pensò Dafne, allora con timidezza gli sorrise

Buonasera Reverendo, sono Dafne, come posso esserVi utile? Posso chiedervi il Vostro nome? .....

Il Padre guardò la Dama che era lì giunta. L'osservò come il padre la figlia, il pastore la pecorella, non tradendo l'istanza d'uomo di Chiesa, la fede protratta nelle carni.

Buonasera figliola disse... Un'epistola mi convoca qui, un'epistola inattesa, in forma di altrettanto inatteso invito

Tacque per qualche secondo... poi aggiunse....

Il mio nome civile è defunto da tempo... Ora sono semplicemente Padre Eckart, Parroco di Padova e Vicario di Venezia, indegno Direttore dell'Accademia Serenissima. Sono un Domenicano, per l'Ordine ho il compito di dir messa e commentar il Sacro Testo della Virtù...

Strano mi viene esser qui oggi... e tuttavia vi giungo, per la cortesia che devo alla carta, scritta dal pugno di Messer Fleresio, Gran Cancelliere dell'Ordine Templare.

Non vi nascondo, figliola, il mio stupore... giacchè lontano è il mondo mio rispetto allo vostro... che giammai frequentai, e di cui ebbi solo sporadiche notizie, un poco intrise negli affetti cari. Invero... mi crebbero cavalieri... e primariamente mio fratello Romualdo, che un tempo lontano, antecedente persino ai miei natali, fu Templare, ma che poi, me giovinetto, altro Ordine fondò, chiamato "Dei Dragoni".

Mi permetta... dirvi vorrei che quella parentesi segnò la mia vita, giacchè già in quei verdi frangenti decisi il mio onore non appartenere al fragore delle armi, che sempre rigettai, presumibilmente per insano rigetto al Padre mio, il Carmagnola, e le sue infauste vicende.

Ohh perdonatemi se sono così aperto al luogo della mia memoria... è perchè non vorrei che tra me e voi intercorresse fraintendimento!

Come detto... sono qui per invito... ma sappiete dell'uomo che avete richiesto nei pressi di questo Tempio.

Dafne ascoltò attentamente il discorso di Padre Eckart, anche se a volte un po' perplessa, e quando ebbe finito sorridendogli rispose

Padre non avete nulla da farvi perdonare, solo che, sono desolata, ma essendo nuova in questo Tempio non riesco a comprendere i Vostri pensieri, però comprendo benissimo quanto alcuni episodi possano segnare la nostra vita, la vita di ognuno di noi

Fece un passo indietro mettendosi di lato e invitò Padre Eckart a entrare. Dopo che fu dentro la sala, Dafne chiuse la porta e continuò a parlargli sorridente

Fleresio ci ha detto che Vi aveva invitato, così abbiamo preparato una stanza anche per Voi. Se volete seguirmi, Padre Eckart, Vi condurrò al Vostro alloggio

Prese i bauli del Vicario, afferrandoli saldamente per non correre il rischio che cascassero durante il tragitto e s'incamminò per gli alloggi al piano di sopra....

Orbene dunque rispose Padre Eckart un invito è sempre un dono, in questo caso assai generoso; non v'è dunque motivo di storcere il naso! Mi auguro, comunque, che questo nuovo corso sia più utile alla Chiesa di quanto il passato ci tramanda. Non basta seguir la causa aristotelica, occorre esserne degni, e rispettarla secondo giustizia! Per un cavaliere, direi, quest'impresa è ancora più ardua... giacchè il compito è quello di onorare l'Altissimo e non la spada! Ma mi persuado a pensare che questo voi già lo sappiate!
Grazie per la sì pronta accoglienza... Non era necessaria, per l'umile prete che sono, frate per giunta!
Possa il Dio, per l'intercessione dei suoi santi Profeti, far calare la sua benedizione su di voi.